Che affare la casa popolare!

di Loredana Cont

commedia brillante in due atti tradotta in dialetto veneto 



Ugo e Rina sono insoddisfatti dell’appartamento in cui vivono; i locali sono stretti per loro e le due figlie, la caldaia non funziona, i sanitari traballano. Dopo aver tentato, senza successo, di far fare delle ristrutturazioni al padrone di casa, i coniugi, su suggerimento dell’amico Gino, hanno la brillante idea di presentare richiesta dell’alloggio comunale, mettendo in atto tutti gli escamotage per rientrare

in graduatoria, magari riportando a casa l'anziana nonna dall'ospizio.

Esilarante commedia popolare che, portando all’estremo comico alcune dinamiche sociali, riesce con facilità a divertire attori e pubblico sul tema, attualissimo, dell’abitazione.

 

 

 

 

 

"(...) La trama offre il giusto spunto per un susseguirsi di irresistibili equivoci e gag comiche, verosimilmente calati nella vita quotidiana di provincia, ma che l’autrice sa spingere fino al limite dell’assurdo. Guidati da Giulia Magnabosco, che pur rimanendo fedele al copione lo ha arricchito con la vitalità del teatro mimico e della sperimentazione di corpo e gesti, gli attori si sono calati perfettamente nell’atmosfera della vicenda e nei rispettivi personaggi, riuscendo a caratterizzarli e a dipingerli a tutto tondo, trasformandoli in sagome assolutamente indimenticabili.

Credo sia una commedia che varrebbe la pena rivedere più volte, poiché appare chiaro che il lavoro di scavo e di interpretazione dei personaggi non è stato affrontato per cristallizzarsi definitivamente dopo la prima rappresentazione, ma procede in continua evoluzione, in un arricchimento che coinvolge gesti, azioni e parole, e che di sicuro renderà ogni replica piacevolmente imprevedibile."

 

 

Alessandro Spadiliero, Che Affare la casa popolare!, L'Alpone, a. 30 n. 2, Giugno 2015

Necessità tecniche

PALCO        

Larghezza: 6,5 metri min.

Profondità: 4 metri min.

Altezza: 2,5 metri min.

 CORRENTE

 12 KW min.